6/28/2007

I operadôrs linguistics si organizin

Mandi a ducj!
Se cualchidun no mi cognòs o soi Christian Romanini e a non di un grup di operadôrs linguistics che si ocupin di promozion de lenghe furlane dentri dai ents publics, o ai vût la incarghe di screâ chest blog, che nus fasarà di riferiment te grande Rêt.
Us tignarìn informâts su iniziativis, comunicâts e dut ce che al rivuarde chest coordenament spontani tra i sportei pe lenghe furlane.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Attentato all' identità friulana

Desideriamo inserirci nel dibattito in corso sulla nuova legge regionale per la tutela della lingua friulana, in quanto come movimento autonomista abbiamo a cuore sia il destino della lingua madre del nostro popolo sia la tutela dei diritti fondamentali di ogni individuo che abita questo territorio.
Riteniamo infatti che l’ intervento effettuato dalla Giunta Regionale sul disegno di legge predisposto dall’ Arlef sia l’ ennesimo atto di arroganza della politica sul cittadino comune, dove con un’ atto di imperio si sta cercando di cancellare il risultato di decenni di lotte democratiche, sostituendo ai principi di maggioranza e minoranza quello assurdo di totalità, a cui crediamo che nemmeno il fascismo sia mai arrivato.
La proposta della maggioranza (trasversale agli schieramenti) che guida la Regione introduce elementi di precarietà, discrezionalità, facoltatività che nessuna legge ha mai visto e che fanno a pugni con ogni regola e logica del diritto.
Nel mondo non si è mai sentito parlare di un diritto che sia facoltativo. Un diritto, in questo caso l’ uso della lingua, esiste oppure non esiste, non ci sono mezzi termini.
Qui invece si vuol fare prevalere le decisioni della politica su quelle degli organi scientifici incaricati a farle. Basti pensare che in base all’ articolato della Giunta la parte politica oltre a decidere discrezionalmente sui finanziamenti, può permettersi persino di sindacare sulle scelte toponomastiche! L’ Arlef costituito come organo scientifico messo in piedi dalla Regione stessa per sovrintendere al processo di tutela linguistica viene declassato a mero organo consultivo: che senso ha istituire una struttura se poi le decisioni vengono prese a prescindere dalle sue determinazioni?
E’ chiara l’ invasione di campo dei partiti per allungare le mani sulla parte economica della legge, che deve essere usata per finanziare le proprie clientele.
L’ articolato che limita l’ accesso del friulano nelle scuole, mira unicamente a distruggere l’ identità e l’ unità di un popolo attraverso la cancellazione del suo carattere distintivo più evidente: la lingua.
Lo stravolgimento attuato dalla Giunta sulla proposta dell’ Arlef è solo l’ ultimo degli innumerevoli tentativi attuati dalla classe dirigente regionale per ridurre i friulani ad una poltiglia indistinta, privandoli delle loro peculiarità.
Non credano questi signori che tutto il Friuli se ne resti immobile a farsi macinare. Lo ha già dimostrato recentemente in Carnia, nella Media e nella Bassa friulana. Qualcuno, se non è politicamente un suicida, dovrebbe averlo già capito. Confidiamo nel suo spirito di autoconservazione.


www.frontefriulano.org

Unknown ha detto...

dut vêr ce che al è stât dit parsore, o vin però di fâ nons e cognons di chei che si permetin di discriminâ cussì pesantementri fasìnt politiche linguistiche che e je cussì antistoriche e antisociâl tai confronts di une minorance linguistiche, che in regjon e je magjorance, intes istituzions, tes scuelis, tal conseis comunâls, provinciâi e regjonâl, bisugne presentâ ai siors dai citadini per il presidente (moviment leât a yllj e che al tire sù vôts par lui e i siei amîs) fals e par nuje rispietôs de int (che o speri e sepi ce votâ al prossin an)e che e mire a vê notorietât e a fâsi intervistâ di gjornaliscj in linie cul podê

Anonimo ha detto...

I nons? A contin di un assessôr Lodovico SONEGO scjatenât intal pritindi lis modifichis. E ancje che al è rivât a velis...
E Illy che al dîs simpri che si à di governâ e che la rapresentance - alis la democrazie - e ven DOPO il governâ......al à contentât SONEGO cence nancje discuti. Tant, no je mica una robe impuartante la lenghe furlane! No e je mica il cementifici, la TAV o un eletrodot. Cescj Si che a son imnpuartants! Par sdrumâ ancjemò il Friûl, par trasformâlu in un teritori cun SERVITÛT di passaç!

Altris nons? Masse par fâ la liste.
Ma il pies al è di sigûr SONEGO cui soi amîs di Pordenon.